Stamattina avevo appuntamento a Bergamo Alta per la firma di un contratto. Essendo arrivata con ampio anticipo, ho optato per una passeggiata tra quei vicoli a me tanto cari.
Da Cittadella ho imboccato la strada principale ammirando i negozietti, respirando i profumi e ricordando le sensazioni provate anni fa, quando mi aggiravo per Città Alta prima e dopo le lezioni in Conservatorio. Inutile descrivere la nostalgia provata, anche se - a distanza di quasi 30 anni - la maggior parte delle cose è rimasta immutata: la maestosità di Santa Maria Maggiore, lo splendore di Piazza Vecchia, la magia della funicolare, la bellezza del panorama tutt’intorno…
Avrei anche voluto raggiungere la Rocca e ripercorrere via Donizetti, ma c’era il rischio di fare tardi al mio appuntamento. E così, avvicinandomi a Via Salvecchio, tra una foto e l’altra ho pensato che se un tempo il desiderio di studiare Traduzione e Interpretazione a Trieste mi ha allontanato da questa meravigliosa città, oggi l’occasione di svolgere un piccolo incarico di didattica del portoghese per conto dell’Università di Bergamo mi ha riportato qui tra questi vicoli. Del resto fu proprio a Bergamo che si concluse - e positivamente - la procedura di selezione per il mio anno all’estero con Intercultura...
Felice per questa nuova collaborazione e desiderosa di iniziare quanto prima (manca ancora un po’ di tempo), ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa catena di eventi: il maestro Simone Fontanelli (1992) che mi preparò per l’esame di chitarra in Conservatorio, il maestro Giorgio Oltremari (1992/97) che mi preparò per l’esame di Quinto e con cui terminai gli studi al sesto anno (interrompendo purtroppo gli studi), la dottoressa Mietta Denti Rodeschini che, in sede di colloquio finale con Intercultura, appoggiò il mio desiderio di studiare negli USA (1997/98), Valerio Pietrangelo per avermi suggerito di partecipare al bando UniBG qualche settimana fa, la mia famiglia - di oggi e di allora.
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